Thursday 1 November 2012

Sarò Amore - prima parte


Proprio perché nella mia anima sento vuoti immensi, proprio perché la mia fame di Dio è resa insaziabile da un lungo digiuno, io non posso accettare una "mitigazione" all'Amore, sotto qualsiasi forma, sotto qualsiasi condizione. Il Carmelo è per me il luogo dell'Assoluto, della totalità dell'amore che arde e manda più alto possibile la fiamma e tutto consuma, fino le nostre ceneri, senza che di noi rimanga traccia... Ho troppa fame, mio Dio! 16.9.1949

E più lo cerco, più mi sembra di essere rigettata lontano. Mi sento impura come una lebbrosa, eppure qualcosa mi forza a restare espostsa alla luce, a ricercare sempre l'Amore con un desiderio di Dio purificato da ogni scoria umana.
Non so se è possibile avere questa purezza nello stato in cui sono. So che il desiderio di questo Amore nella sua semplicità e purità assoluta è continuo e vivissimo, quanto più sono imperfetta, lontana...
Maria, fammi una vera carmelitana in questa purezza di amore, per Lui, Lui solo. Ma non tardare troppo. 30.10.1949

Mio Dio non mi abbandonare! La Tua Presenza è la mia stessa esistenza. Avvento 1949

Tutta la vita caremlitana non ha altra consistenza e altra fecondità che nell'amore, ma un amore contemplativo che diviene al sommo apostolico quanto più diviene esperienza mistica; cioè esperienza in noi dello Spirito Santo e irradiazione di questo Spirito. 17.12.1949

Che cos'è Gesù se non "l'Incarnazione di tutto l'Amore"! 25.12.1949

Sto scoprenco motivi di speranza e perfino di gioia nella mia povertà. Essa mi dà il senso vivissimo dell'azione di Dio in me. La mia impotenza riceve incessantemente il soccorso di Dio, perché senza questa sua grazia presente e operante nell'anima mia non so come potrei restare serena in questo stato...
Mio Dio, credo al Tuo Amore e confido che questo stesso amore mi aiuterà a corrispondere. Ti ringrazio di inoltrarmi così nel deserto. “Amare” dice il santo padre Giovanni della Croce è spogliarsi di tutto per l’Amato. 7.1.1950

Voglio rendere grazie per questa azione purificatrice che giunge alle radici… e accettarmi! Oh Amore misericordioso, travolgi ogni resistenza, anche ribelle. La mia miseria può resisterti, ma la mia volontà si arrende a Te totalmente. 27.1.1950

Però mi accorgo che stai demolendo tutto e va bene così perché non fai le cose a metà. Ma la mia vocazione al Carmelo si fa sempre più forte e io non riesco a capire e a pensare. 9.2.1950
Intanto passo le notti raggomitolata per il freddo e quando suona a Mattutino mi domando se proprio sono fatta per il Carmelo o per… restare a letto! Ogni mattina alle quattro mi viene immancabilmente questa tentazione e ci rido sopra perché ne vale la pena….
Infine la lunga familiarità con la sofferenza física e morale mi ha reso capace di una grande resistenza. Si, l’aver sofferto ci fa capaci di soffrire ancora di più. 14.2.1950

Scoprire il Carmelo è scoprire la vita teologale.
Signore, orienta completamente la mia anima nelle profondità di questa vita e allora non rimarrò mai sconcertata dal tuo modo di amarmi e dei mezzi che adoperi per la mia purificazione. 
Quando al Carmelo si incontra subito la sofferenza, cosi nuda e forte, tutto si debe ridimensionare e cercare nel buio… ma è proprio allora che si scopre la vera belleza del Carmelo. Così lo spogliamento totale è una ricerca, un bisogno, non perché lo spogliamento sia Dio, ma perché Dio in una carmelitana deve essere l’Unico. Egli sarà tutto presenta, quando tutto sarà venuto meno.
“La bellezza del Carmelo sarà data all’anima che assomiglia al deserto!”. 17.2.1950

Niente quanto un amore sofferto e una sofferenza trasformata in Amore può condurci a Lui, ad essere Lui. E poi “solo l’immolazione di sé si chiama amore”… 2.1950

Tutto il segreto della vita carmelitana lo sento riposte in questa parola: Diliges. Amerai! Ma con tutte le possibilità della natura e della grazia e sopratutto con tutto l’amore di Cristo in me. Tutto consarare all’amore, tutto offrire e consumare nell’amore....
La purezza e la totalità dell’amore è così indispensabile, così essenziale, che se dovessi accontentarmi di una misura e di una qualità di amore diluito e dimezzato dubiterei della mia vocazione al Carmelo, anzi non mi riconoscerai cristiana...
Mio Dio, che cos’è la nostra totalità ance se diamo tutto? La nostra povertà è il nostro dono, eppure al tuo amore basta questo per contraccambiare da Dio. 19.3.1950

Mi sembra di camminare nella verità. La conoscenza di Dio e la conoscenza di me stessa sono i due fari che non mi fanno sbagliare strada. Come mi sento “nuda” scopterta! Eppure quanta luce, quanto spazio nell’anima mia! La mia miseria ormai mi dilata. Sì, è tempo di sciogliere il mio canto dell’amore. Sono ancora nera, ma un giorno sarò bella. 24.3.1950

Gesù, quale capacità di amore e quale bisogno di amore nell’anima tua!
Che altro posso desiderare se non di dissetarti? Non c’è pace per l’anima mia che nel sentire tutta la mia vita disponibile per il tuo Amore.
Gesù, mio Salvatore mi offro alla tua sete. 30.3.1950

Come vorrei dissetare Gesù nel mistero di tante creature che hanno bisogno di Lui.
Tutti abbiamo sete, tutti! Ma quanti pochi andiamo alla vera Fonte! Come vorrei, mio Dio, far comprendere, sentire la “Tua Sete”. Allora tutte le genti, tutti i miei fratelli correrebbero con me ad amare l’Amore, tutti metterebbero le labbra del cuore alle Tue Ferite e tutta la sete umana diverebbe un’unica sete: la Tua, la nostra: amarci! Sì, lasciarci amare e riamarti, Signore, con l’amore che attingiamo da Te. 4.4.1950


Proprio perché nella mia anima sento vuoti immensi, proprio perché la mia fame di Dio è resa insaziabile da un lungo digiuno, io non posso accettare una "mitigazione" all'Amore, sotto qualsiasi forma, sotto qualsiasi condizione. Il Carmelo è per me il luogo dell'Assoluto, della totalità dell'amore che arde e manda più alto possibile la fiamma e tutto consuma, fino le nostre ceneri, senza che di noi rimanga traccia... Ho troppa fame, mio Dio! 16.9.1949

E più lo cerco, più mi sembra di essere rigettata lontano. Mi sento impura come una lebbrosa, eppure qualcosa mi forza a restare espostsa alla luce, a ricercare sempre l'Amore con un desiderio di Dio purificato da ogni scoria umana.
Non so se è possibile avere questa purezza nello stato in cui sono. So che il desiderio di questo Amore nella sua semplicità e purità assoluta è continuo e vivissimo, quanto più sono imperfetta, lontana...
Maria, fammi una vera carmelitana in questa purezza di amore, per Lui, Lui solo. Ma non tardare troppo. 30.10.1949

Mio Dio non mi abbandonare! La Tua Presenza è la mia stessa esistenza. Avvento 1949

Tutta la vita caremlitana non ha altra consistenza e altra fecondità che nell'amore, ma un amore contemplativo che diviene al sommo apostolico quanto più diviene esperienza mistica; cioè esperienza in noi dello Spirito Santo e irradiazione di questo Spirito. 17.12.1949

Che cos'è Gesù se non "l'Incarnazione di tutto l'Amore"! 25.12.1949

Sto scoprenco motivi di speranza e perfino di gioia nella mia povertà. Essa mi dà il senso vivissimo dell'azione di Dio in me. La mia impotenza riceve incessantemente il soccorso di Dio, perché senza questa sua grazia presente e operante nell'anima mia non so come potrei restare serena in questo stato...
Mio Dio, credo al Tuo Amore e confido che questo stesso amore mi aiuterà a corrispondere. Ti ringrazio di inoltrarmi così nel deserto. “Amare” dice il santo padre Giovanni della Croce è spogliarsi di tutto per l’Amato. 7.1.1950

Voglio rendere grazie per questa azione purificatrice che giunge alle radici… e accettarmi! Oh Amore misericordioso, travolgi ogni resistenza, anche ribelle. La mia miseria può resisterti, ma la mia volontà si arrende a Te totalmente. 27.1.1950

Però mi accorgo che stai demolendo tutto e va bene così perché non fai le cose a metà. Ma la mia vocazione al Carmelo si fa sempre più forte e io non riesco a capire e a pensare. 9.2.1950
Intanto passo le notti raggomitolata per il freddo e quando suona a Mattutino mi domando se proprio sono fatta per il Carmelo o per… restare a letto! Ogni mattina alle quattro mi viene immancabilmente questa tentazione e ci rido sopra perché ne vale la pena….
Infine la lunga familiarità con la sofferenza física e morale mi ha reso capace di una grande resistenza. Si, l’aver sofferto ci fa capaci di soffrire ancora di più. 14.2.1950

Scoprire il Carmelo è scoprire la vita teologale.
Signore, orienta completamente la mia anima nelle profondità di questa vita e allora non rimarrò mai sconcertata dal tuo modo di amarmi e dei mezzi che adoperi per la mia purificazione.
Quando al Carmelo si incontra subito la sofferenza, cosi nuda e forte, tutto si debe ridimensionare e cercare nel buio… ma è proprio allora che si scopre la vera belleza del Carmelo. Così lo spogliamento totale è una ricerca, un bisogno, non perché lo spogliamento sia Dio, ma perché Dio in una carmelitana deve essere l’Unico. Egli sarà tutto presenta, quando tutto sarà venuto meno.
“La bellezza del Carmelo sarà data all’anima che assomiglia al deserto!”. 17.2.1950

Niente quanto un amore sofferto e una sofferenza trasformata in Amore può condurci a Lui, ad essere Lui. E poi “solo l’immolazione di sé si chiama amore”… 2.1950

Tutto il segreto della vita carmelitana lo sento riposte in questa parola: Diliges. Amerai! Ma con tutte le possibilità della natura e della grazia e sopratutto con tutto l’amore di Cristo in me. Tutto consarare all’amore, tutto offrire e consumare nell’amore....
La purezza e la totalità dell’amore è così indispensabile, così essenziale, che se dovessi accontentarmi di una misura e di una qualità di amore diluito e dimezzato dubiterei della mia vocazione al Carmelo, anzi non mi riconoscerai cristiana...
Mio Dio, che cos’è la nostra totalità ance se diamo tutto? La nostra povertà è il nostro dono, eppure al tuo amore basta questo per contraccambiare da Dio. 19.3.1950

Mi sembra di camminare nella verità. La conoscenza di Dio e la conoscenza di me stessa sono i due fari che non mi fanno sbagliare strada. Come mi sento “nuda” scopterta! Eppure quanta luce, quanto spazio nell’anima mia! La mia miseria ormai mi dilata. Sì, è tempo di sciogliere il mio canto dell’amore. Sono ancora nera, ma un giorno sarò bella. 24.3.1950

Gesù, quale capacità di amore e quale bisogno di amore nell’anima tua!
Che altro posso desiderare se non di dissetarti? Non c’è pace per l’anima mia che nel sentire tutta la mia vita disponibile per il tuo Amore.
Gesù, mio Salvatore mi offro alla tua sete. 30.3.1950

Come vorrei dissetare Gesù nel mistero di tante creature che hanno bisogno di Lui.
Tutti abbiamo sete, tutti! Ma quanti pochi andiamo alla vera Fonte! Come vorrei, mio Dio, far comprendere, sentire la “Tua Sete”. Allora tutte le genti, tutti i miei fratelli correrebbero con me ad amare l’Amore, tutti metterebbero le labbra del cuore alle Tue Ferite e tutta la sete umana diverebbe un’unica sete: la Tua, la nostra: amarci! Sì, lasciarci amare e riamarti, Signore, con l’amore che attingiamo da Te. 4.4.1950


Maria Evangelista della SS. Trinità

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